Emiliano Giambelli, in arte Emis Killa è nato il 14 novembre 1989, precisamente alle 2 di notte, a Vimercate: un paesino in provincia di Milano.
Conduce su Sky vari programmi come per esempio Master Chef su Sky Television, Goal Deejay su Sky Sport e Divergent su Sky Cinema e molti altri intrattenimenti.
Il suo lavoro però non è quello del conduttore ma bensi' molto altro, infatti Emis Killa è un rapper.
Il rap, in Italia ormai è sotto gli occhi di tutti; per quei pochi che non sapessero cosa significa, ce l'ha spiegato Killa, l'altra sera, che l'abbiamo incontrato durante la cena e gli abbiamo scambiato qualche parola.
Cos'è davvero il rap Emiliano?
E: Il rap è un genere musicale. Un genere particolare dove al primo posto vi è la comunicazione. A differenza degli altri generi i rapper non cantano ma parlano alla società e cantano quello che per loro sta bene e quello che invece lo ritengono sbagliato.
E' una forma di protesta, iniziata negli anni 80-90 dagli americani nelle piazze e che adesso è divenuta davvero lo specchio di quello che è la nuova generazione.
Te sei un rapper , a tutti gli effetti? In fondo i rapper americani non cantano canzoni d'amore...
E: Io sono un rapper a tutti gli effetti ma italianizzato. In Italia al primo posto ci sono le canzoni che parlano dei valori quali l'amore e l'amicizia. Se racconti in una canzone un'esperienza vissuta molti si rispecchiano in quello che stai dicendo. Il vero rap è un'altra cosa, sicuramente non è un genere d'amore ma è giusto che ogni persona si adatti al proprio luogo d'origine. Io ho provato a fare canzoni molto rap, noi le definiamo "beetate" che sono tutte quelle canzoni molto forti e molto pure però è inutile dare del commerciale, in Italia non vendono e soprattutto non piacciono.
Quindi per te c'è molta differenza tra i rapper americani e i rapper italiani?
E: Si certo. I rapper americani si adattano a quella che è la società americana; io che ci ho vissuto per due mesi posso assicurarti che è un'altra mentalità e sono completamente diversi da noi, in tutto. Io sono molto fiero di essere italiano e non sono riuscito a trovarmi con i miei colleghi americani nonostante ci sia amico. Abbiamo due attitudini diverse di fare rap, loro lo fanno nel vero senso della parola, ai concerti si ubriacano e si drogano per ostentare il degrado della gente povera. Io lo trovo un atteggiamento ipocrita perchè secondo me per capire una situazione devi starci dentro e loro non sanno cosa significa realmente non avere i soldi neanche per mangiare.
Poi loro usano anche la violenza tra di loro, l'ultima è stata di Snoop Dog che sotto effetto di droga ha dato 5 coltellate a un rapper emergente newyorchese.
E: Esatto, loro hanno questa maniera di fare rap molto violenta che per fortuna in Italia non esiste. Questo atteggiamento si chiama "dissing" che noi italiani sfociamo a parole mentre gli americani invece si violentano. Il loro è un altro mondo, un altro pubblico ed un altro modo di fare musica.
Te in un'intervista hai detto "Non sono più quello di una volta, il rapper a cui non stava bene niente e voleva sempre avere ragione" Cosa è cambiato in te?
E: Sono maturato nel vero senso della parola.
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